Review Tour: "Gli insospettabili" di Sarah Savioli


Dopo una sosta forzata, torna la nostra Elisa: oggi apre la nostra giornata partecipando al review party organizzato in occasione dell'uscita del libro di Sarah Savioli, edito Feltrinelli. Scopriamo cosa ne pensa!



Titolo: Gli Insospettabili 

Autore: Sarah Savioli

Editore: Feltrinelli

Prezzo: 15.99 €

Genere: Giallo/Avventura

Data di pubblicazione: 02 luglio 2020


Sinossi

Anna ha quarant'anni, un bimbo, un marito, un gatto, un ficus, e con tutti loro ama chiacchierare vivacemente. La sua vita scorre infatti come ogni altra, se non fosse che, a seguito del formarsi di un piccolo ematoma cerebrale, Anna può comunicare con piante e animali. La sua straordinaria capacità, oltre a offrirle un nuovo sguardo sul mondo, le regala un inaspettato impiego: diventa collaboratrice della squadra del burbero investigatore privato Cantoni, con cui battibecca in continuazione, insieme a quel "quintale d'uomo" di Tonino e all'alano arlecchino Otto, goloso di dolci e incline alla flatulenza. Mentre, sul luogo del delitto, Cantoni e Tonino interrogano parenti e vicini di casa, ecco che Anna di soppiatto parla con il cane della dirimpettaia, con le piante del giardino accanto, con un piccione aspirante suicida, con due vecchie sorelle tartarughe un po' rimbambite... Grazie ai suoi insospettabili informatori, Anna cerca una possibile risposta per la madre di Armando, un trentaquattrenne ex tossicodipendente "precipitato" dalla palazzina in cui viveva. L'ambiente della droga è il punto di partenza di un'indagine che - tra rivelazioni inattese, dialoghi con le più disparate creature sul senso del vivere, un figlio di quattro anni estremamente fantasioso nelle domande e una sorella in perenne crisi sentimentale - Anna, insieme a Cantoni e a Tonino, vede complicarsi in molteplici piste. Come "tante tessere di un puzzle, ma di puzzle tutti diversi fra loro".

Recensione

Prima recensione dopo il disastro Covid, questo libro è stato quasi un nuovo inizio e non ne avrei immaginato uno migliore.

Quando è stato proposto l'ho trovato interessante, ma ciò che più di tutti mi ha convito a tentare la lettura è stato l'alano arlecchino in copertina, che mi avrebbe convita al di là di qualsiasi sinossi. Quello che non sapevo è che sarei stata ancor più conquistata dalla personalità di Otto, del suo accento napoletano e della sua irresistibile simpatia, tale e quale a quella del suo gigantesco padrone Tonino: quando si dice che il cane irrimediabilmente finisce per somigliare al padrone non si sbaglia.

Quanto di bello c'è in questo libro è proprio questo: i personaggi sono vivi, finemente delineati e quasi reali. Sono persone con pregi e difetti, che impari, pagina dopo pagina ad apprezzare proprio in virtù dei secondi. Anna è la protagonista, si impara a volerle bene tra una chicacchierata con il ficus, un impropero del gatto e uno scambio con Cantoni, ma quanto davvero spicca in tutto il volume sono gli animali. Hanno personalità divertenti, congeniate e anche quando per un attimo potresti pensarle stereotipate, ti sorprendono con una frase ad effetto.

Possiamo incasellare questo libro come un giallo, perchè racconta di un'investigazione, racconta di un mistero da svelare e della morte tragica di un giovane uomo sfortunato. Il primo capitolo è tutto quello che ti aspetti da un giallo: intensità, serietà, rigore, con quella punta quasi lirica da farti pensare a quanta cura l'autrice sappia mettere nel suo lavoro.
"Vola la camicia rosa con una grazia che sembra una carezza gentile al palazzo. Vola avvolgendo il corpo dell'uomo che l'ha indossata quella mattina. Vola leggera, ma se l'aria ha danzato con lei, il suolo invece manca di poesia e sa solo accoglierla con la durezza di uno schianto senza rispetto."
Poi, come un battito di ciglia, nello spazio di una riga vuota, il cambio di registro è geniale quanto sconcertante.
"Mimi, perchè si dice che la mucca muggisce e non mucchisce?"
E qui si, che arriva il momento in cui un autore mostra la capacità di essere definito tale: perchè questo libro ha un genere, ma non vi si attiene completamente. Perchè qui c'è leggerezza, c'è la fine capacità di leggere le persone ma soprattutto di saperle raccontare, quando soffrono, quando cadono, quando muoiono, quando ridono.
"Ci sono giornate che fin dal risveglio mi infondono la certezza che esista un essere supremo e che io a questo essere supremo stia un po' sui coglioni"
Cosa ho apprezzato in questo libro? La capacità di tirare fuori una risata, una di quelle che vengono dal cuore, anche nel mezzo di momenti critici, che fossero essi nelle pagine del libro oppure fuori, nella vita reale.

La scrittura scorre piacevolmente ed è curata nel dettaglio, con un lessico ottimamente gestito in ogni situazione. Ammirevole la capacità di essere brillante in due modalità tanto diverse come lo sono la scrittura di un giallo e la commedia.

La mia "seconda" prima lettura per il blog è stata uno splendido regalo, che mi ha traghettato di nuovo nel mondo dei libri, ricordandomi quanto tutto questo mi fosse mancato e quanto sia a casa con un libro tra le mani.
"La sostanza è che a vivere ci si prova tutti un po' con quello che si ha a disposizione e proprio lì sta ciò che ci unisce nella nostra bellezza di creature fragili".

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