Review Tour: "La strada verso casa" di Carmen Jenner


"Come fai a recensire un romanzo che ti travolge come uno tsunami? Come puoi parlare di due personaggi pieni di cicatrici, visibili e non, senza che la tua anima ricominci a sanguinare?"
E' con queste domande che Ilenia inaugura la nostra giornata: ci parla ora di "La strada verso casa" di Carmen Jenner, uscito ieri grazie a Hope Edizioni.


Titolo: La strada verso casa

Autore: Carmen Jenner

Editore: hope edizioni

Genere: Contemporary romance; Military Romance

Data di uscita: 30 giugno 2020


Sinossi

Quando un tragico incidente lo richiama a Magnolia Springs, August aggiunge i suoi genitori all’elenco di ciò che ha perso negli ultimi anni, oltre al suo cane di rilevamento IED e alla sua gamba sinistra.

In qualità di tutore della sorella di quattro anni, August deve fare affidamento sul suo addestramento nel Corpo dei Marine per crescere un piccolo essere umano, cocciuto quanto lui. Diventare un militare, però, non l’ha mai preparato a questo, né a Olivia Anders, una donna che non si ferma davanti a nulla per raggiungere i suoi obiettivi.

Come proprietaria di Zampe per la Causa, Olivia è abituata agli uomini e alle donne che ritornano distrutti dalla guerra. Ed è abituata anche ai cani problematici. La sua missione, infatti, è quella di accoppiare cani ed esseri umani per arricchire entrambe le loro vite. Tuttavia, Olivia capisce sin da subito che, con August Cotton, ci vorranno tanto tempo e tante energie.

L’ultima cosa che August vuole è che un’invadente donna del Sud s’infili nel suo letto e nella casa dei suoi genitori, costringendolo ad affrontare i fantasmi del suo passato. Per sua sfortuna, questo è proprio ciò che Olivia intende fare.

August e Olivia si completano a vicenda, eppure non sopportano nemmeno di trovarsi nella stessa stanza.

Potrà Olivia scalfire la corazza di questo Marine e mostrare al suo cuore la via del ritorno a casa?




Recensione

Come fai a recensire un romanzo che ti travolge come uno tsunami? Come puoi parlare di due personaggi pieni di cicatrici, visibili e non, senza che la tua anima ricominci a sanguinare? Come diavolo si fa? 


L'autrice mi aveva dilaniata già con il primo meravigliosamente intenso primo volume di questa serie, facendomi bramare altre parole, altre storie. È bastata la cover ed ero già euforica, immaginate l'emozione di ricevere la copia. 

Di Olivia sappiamo già molte cose, essendo amica della protagonista de "Il frastuono del caos". Olivia addestra cani per militari che lasciano la testa nel deserto, tra una bomba e l'altra: dona agli animali una seconda possibilità, salvandoli da morte certa. È pronta per una nuova avventura, in una nuova città, con la stessa missione: aggiustare chi è rotto, senza pensare alle sue crepe.
Dopo che mio padre è morto, mi è stato insegnato a non contare su nessuno, tranne me stessa. Tutto ciò mi ha fatto diventare la donna che sono oggi. E mi piace questa donna: è tosta, a volte coraggiosa, e sa quando insistere e quando arretrare. Ma sa anche che non si può attraversare questo mondo da soli, senza supporto, senza qualcuno a cui importi quello che ti succede e senza qualcuno che allevi un po’ il dolore, quando questo diventa troppo e avresti voglia di arrenderti.
August non è tornato intero dalla guerra, e non parlo solo per via dell'arto perso. La guerra lo ha segnato, gli ha tolto la forza di vivere, di andare avanti... eppure deve mettere da parte la sua vita, le sue volontà per qualcun altro.
avrei accettato di morire come un eroe e, invece, ho iniziato a vivere come uno storpio. Ora i miei genitori sono morti e io sto per tornare a casa, solo per entrare nei panni di qualcun altro e prendermi cura di mia sorella, come se potessi mai sostituirli. Come se potessi mai essere qualcosa di più che rotto.
Una donna che vuole salvare militari, dargli un nuovo motivo per vivere, incontra un Marine che non vuole nessuno vicino, che non intende affrontare i suoi incubi... perfetto, no?
Eppure la storia non è così semplice, non è tutta qui. Questa è solo la superficie, la crosta che ricopre il fulcro vivo, che pulsa. 

Per leggere questa storia bisogna fare un atto di coraggio. Ci vuole la forza di allontanarsi dalla strada asfaltata e diritta per imboccare una stradina fatta di sassi, ripide salite e curve tortuose. Bisogna abbracciare il dolore degli altri, sentire sulla propria pelle le loro cicatrici.
Senza tregua, continuiamo a ferirci a vicenda. Spingiamo e strattoniamo, graffiamo e artigliamo fino a quando non siamo entrambi rotti e sanguinanti, in un ciclo senza fine di dolore, ferite e tormento. Eppure, non posso ancora andarmene, ma sembra che io sia la sola a restare.
Un aspetto del libro che mi ha colpita forte come un treno è stato come l'autrice ha trattato il pregiudizio: è facile comportarsi da persone per bene, essere ben vestiti, truccati e acconciati, avere soldi, un ruolo nella società... ma è davanti a chi soffre che si vede la grandezza dell'animo umano. Olivia si scontra contro un muro di indifferenza verso chi soffre e chi ne paga le conseguenze sono sempre i più deboli, a chi lei è votata. Servirebbero più persone come lei al mondo, con la sua tenacia, la sua sfrontatezza, la voglia di aggiustare gli altri sopra ogni cosa, anche se questo significa distruggersi, un pezzo per volta.
Tutti abbiamo delle cicatrici: alcune di loro ci uccidono a poco a poco; alcune lo fanno tutto in una volta; altre addirittura salvano le nostre vite.
Bisogna soffrire per poter trovare la felicità. Bisogna perdersi per ritrovare la strada di casa. Carmen Jenner, August, Olivia e Bett ci mostrano come fare.


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