Le recensioni di Cecilia: "La quarta dimensione del tempo£ di Ilaria Mainardi


Salutiamo anche Cecilia, leggendo la sua ultima recensione. Ci parla de "La quarta dimensione del tempo" di Ilaria Mainardi, edito Les Flâneurs Edizioni


Titolo: La quarta dimensione del tempo

Autore: Ilaria Mainardi

Edizione: Les Flâneurs Edizioni

Prezzo: 8,99€

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 20 giugno 2020



Sinossi

James Murray, newyorkese d’adozione, è un affascinante pubblicitario che ha passato gli ultimi tre decenni a costruirsi una nuova e brillante identità sui cocci del passato. Finché una lettera, giunta ai suoi occhi in ritardo di ventisette anni, non fa crollare ogni impalcatura. Insieme all’amico Gavin dovrà ripercorrere a ritroso la strada verso un Missouri verde come l’Irlanda, verso una figura materna cancellata da troppo tempo, verso i sogni perduti, verso se stesso. Nella consapevolezza che, come gli ripeteva l’amato padre, dove si arriva e da dove si parte sono i soli punti da tenere sempre presenti per non sbandare durante il percorso.

Recensione

La storia vera inizia con il ritrovamento di una lettera della madre di James, il nostro protagonista, che con l'amico Gavin decidono di partire verso la sua casa d'infanzia a ritrovare e provare a risanare questo vecchio rapporto. Decide di fare questo grande passo, che si rivelerà decisivo, grazie solo all'insistenza dell'amico. Arrivati a destinazione incontrano vari personaggi e la storia prende forme e sfaccettature diverse, vertendo su più argomenti.

La trama ed il libro, di per sé, sono molto interessanti, i personaggi sono ben delineati e non mancano descrizioni e dialoghi, tutto molto bello insomma se non fosse che...
La storia è costruita male. Ci stanno gli accenni al passato, al padre di Jimmy, alla nonna e a tutto il resto, però sono presenti periodi troppo lunghi. Ma veramente troppo! Soprattutto ad inizio narrazione, poi mano a mano si aggiusta il tiro. Ma l'inizio è quello che dovrebbe catturare di più il lettore, spingerlo a continuare la lettura, e per me è stato veramente difficile continuarla. Frasi dentro frasi e appunti che non c'entrano nulla con la storia. L'insieme risulta un po' confusionale. Come già detto, verso metà libro, la situazione cambia e la trama scorre più regolare. Infatti, l'idea e la storia, sono interessanti grazie anche ai vari risvolti.

Non mi convince affatto l'inizio che, a mio parere, è una delle parti più cruciali di un romanzo.
È un bel libro con una bella idea di fondo, portata avanti maldestra mente.
Nell'insieme, infatti, non mi è piaciuto più di tanto ma il fatto che l'autore drizza il tiro arrivati ad un certo punto, mi fa ben sperare.
Una lettura a tratti sofferta, ma che a tratti riesce a catturare.
“Gavin forse non aveva poi così torto sul fatto che spetti a ciascuno di noi scrivere la propria storia. In alcuni casi, una sola stesura non è sufficiente e occorre tornare indietro se si vuole fare qualche passo in avanti nella giusta direzione”



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