Le recensioni di LaManu: "Non essere cattiva" di S.E. Lynes

 

"Scusatemi, ma questo libro mi ha profondamente toccata. Carol, Nicola, Graham e Ted. Se non fosse per i nomi, direi che questa è la storia della mia vita!"

Quando un libro sembra parlare di te... LaManu ha provato questa emozione con il libro di S.E.Lynes, pubblicato da Newton Compton Editori. Scopriamo perché!


Titolo: Non essere cattiva

Autore: S.E. Lynes

Edizione: Newton Compton Editori

Prezzo: €. 0,99 ebook

Genere: Thriller

Data di pubblicazione: 16 luglio 2020



Sinossi

Alcune verità possono diventare una prigione
Sono passati più di trent’anni da quando Nicola Watson ha lasciato la sua bella casa nel quartiere in cui viveva con i genitori e il fratello maggiore.
Aveva solo dieci anni ma era sufficiente il rumore della macchina di suo padre nel vialetto per farle stringere lo stomaco dalla paura. Allora era troppo piccola per capire perché la balbuzie del fratello continuasse a peggiorare… La notte in cui sua madre Carol la portò via, con gli occhi spalancati dal terrore, è ormai un vaghissimo ricordo… Adesso Nicola è un avvocato di successo e si è lasciata alle spalle la sua inquietante infanzia. Fino al giorno in cui, per il funerale della madre, si trova ad affrontare il senso di colpa verso la donna che ha sacrificato tutto per i suoi figli. Una volta riemersi, i ricordi sono difficili da ricacciare indietro e Nicola si convince di avere avuto un ruolo negli eventi che hanno portato suo fratello in prigione per omicidio.

Che cosa è accaduto veramente più di trent’anni prima?


Recensione

Carol è una madre prima di tutto, una moglie dopo, e una donna alla fine. È sposata con Ted che le fa battere forte il cuore fin dal primo incontro. E la situazione non cambia una volta sposati.
Solo che, a un certo punto, il cuore non batte più per amore ma per il terrore.

Nicola è la figlia più piccola della famiglia. Ha un attaccamento morboso per suo fratello Graham, si vogliono indubbiamente bene e si proteggono a vicenda. Carol arriva a un punto di non ritorno.
Dopo che, a causa della forza del marito, ha sentito di perdere tutto, i suoi figli, la sua casa, la sua vita prende una decisione che cambierà tutto il suo mondo e anche quello delle persone vicino a lei.
Graham è il figlio “difficile” che mette a dura prova la madre e la sua stessa vita e che insieme cercano in tutti i modi di proteggere la piccola perchè lei ancora non ha capito cos’è la vita, quella vera.

Nicola “Nicky” Watson è oggi un avvocato che difende i più deboli, ha fatto questa scelta perchè ha deciso di voler salvare tutte quelle persone che come lei hanno avuto terrore nel cuore della notte, hanno avuto terrore di parlare nel momento sbagliato o addirittura di respirare.

Gli anni sono passati e oggi Carol non c’è più. Nicola, dopo il funerale, si ritrova da sola nella casa in cui è cresciuta e i sensi di colpa, la malinconia, la mancanza di quella mamma che tanto l’ha protetta le riverberano dentro al petto, negli occhi e in tutto il suo corpo.
Carol è la madre per eccellenza, è la leonessa che protegge i suoi cuccioli, così forte fuori ma fragile come cristallo dentro, quel cristallo che ormai è tutto crepato e che rimane insieme solo grazie ai suoi figli. È una donna con la speranza sempre in testa, crede che camuffando tutto possa andare avanti ma, a un certo punto deve per forza fare i conti con tutto quello che sta vivendo e non può, non può davvero continuare a fa finta di nulla, a far finta che la sua sia una vita normale.

Nicola è la figlia minore, viene protetta dalla madre che cerca disperatamente di tenere immacolata quella bambina che sarà la speranza per ognuno di loro, la tiene fuori da tutto, ovattando il suo mondo, la coccola, la vizia e la sprona a studiare perchè secondo Carol, lo studio sarà la sua libertà.
A dieci anni puoi fare una scelta, capire e partecipare a ciò che accade intorno a te, oppure far finta di non sentire e Nicola, finchè ha potuto, ha scelto la seconda via.
Graham è il fratellone protettivo con la sorella ed è sempre in conflitto con la madre.
Non accetta quello che succede e non accetta se stesso.
Incolpa la madre della vita infelice che stanno vivendo e ringrazia la droga perchè lo porta lontano, ma l’eccesso non porta mai a nulla di buono…
E lui lo sa bene, sa bene cosa vuol dire quando ti rendi conto di chi sia davvero la colpa…
Ted, il padre, è una figura che mi spaventa, che mi terrorizza seriamente e che faccio fatica a descrivere. 

Scusatemi, ma questo libro mi ha profondamente toccata.
Carol, Nicola, Graham e Ted. Se non fosse per i nomi, direi che questa è la storia della mia vita!
Mi spiego. Non c’e l’omicidio e non c’e la casa famiglia (forse sarebbe stato meglio!), mio fratello non ha fatto uso di sostanze stupefacenti ma, per il resto, ahimè… Mentre leggevo questo libro ho pianto, ho tremato… Questo vi fa capire quanto un libro, se scritto come si deve, ti entri nella pelle, nel cuore, nell’anima. Leggevo quello che Nicola descrive ed è stato come se lei parlasse al posto mio.
Le sensazioni, le paure, i sensi di colpa. A un certo punto, rivolgendosi alla mamma, dice:

“Vorrei che fosse qui.
Vorrei che fosse qui adesso.
Voglio la mia mamma.
Non è giusto, cazzo, quello che ha dovuto passare.
Ma ormai non possiamo più parlare di niente.
E non posso recuperare il tempo che non abbiamo trascorso insieme.”

Anch’io come Nicola

“all’improvviso nel silenzio del lutto,
di una casa rimasta vuota
ho afferrato un briciolo di quello che mia madre ha passato
e di come si è trovata costretta a fare quello che ha fatto per tirare avanti.
Vorrei…
l’unica cosa che vorrei è stendermi nel letto accanto a lei.
Vorrei soltanto qualche minuto.”

Io non lo so se a farmi leggere questo libro è stato il destino o il caso oppure niente, ma è arrivato in un momento in cui io mi sento al cento per cento Nicola, vedo in Carol la mia dolce e infelice mamma, in Graham mio fratello. E Ted, da me odiato e amato in un miscuglio quasi indefinibile, rispecchia purtroppo, per certi aspetti, quella persona che oggi vive serenamente la sua vita dopo averla rovinata agli altri, mio padre (alcool a parte).

Anche io come Nicola ho detto:

“Certi ricordi sono pù dolorosi di altri.
Puoi accantonarli ancora e ancora, come bestie nere in un incubo,
ma stanno sempre lì, ai margini della visuale”

L’autrice parla di un argomento tosto e difficile. Solo chi ha visto con i propri occhi e sentito con le proprie orecchie può realmente comprendere la difficoltà che nasce poi nell’approciarsi con gli altri.
Sei sempre guardinga, attenta e diffidente. Certo, crescendo riesci a ragionare con la tua testa e a vedere le cose magari diversamente, riesci a comprendere il perchè di certe decisioni piuttosto che altre ma, mai e dico mai potrai comprendere veramente quello che una persona fa e il perchè.
Leggere è sempre stato il mio modo di “fuggire” dalla realtà, mi ha insegnato molto, mi ha protetta e quando poi ti capita tra le mani un libro che sembra lo specchio di te stessa, beh…
Grazie, Susie, davvero.
Mamma, mi manchi.



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