"Terms and conditions. Un'intesa per due" di Lauren Asher

Il primo libro sui fratelli Kane lo avevo letteralmente adorato, impazzendo per lo stile dell'autrice, capace di creare, di far empatizzare con ogni personaggio anche ben lontano dal nostro modo di essere. I sentimenti che ti fa provare sono infiniti, sembra di sfogliare una margherita, tanto prima o poi li vivi sulla pelle. Questo secondo libro aveva non alte aspettative. Di più!

Volevo aspettare il cartaceo. Ci ho provato, lo giuro. Ma il richiamo di Declan e Iris è stato troppo forte. Leggo solo un paio di capitoli, dicevo... Finché non l'ho finito. E ho fissato il vuoto. A lungo. Perché mi sono sentita come se mi mancasse già tutta la folle combriccola. Sì, non è solo la storia del maggiore dei Kane e la sua assistente. Rowan e Cal intervengono, quest'ultimo in modo "prezzemolesco" (facendomi bramare la sua storia ancora più del dovuto), essendo il migliore amico di lei.

Sappiamo, come ben descritto nel primo libro, che tra i fratelli Kane e la loro eredità ci sono delle prove da superare. Il nonno, che li amava follemente e che ci ha visto lungo, ha trovato il modo di farli agire e, sotto sotto, reagire. Se la storia di Rowan la sappiamo, a Declan è capitato quanto di peggio poteva immaginare. Lui odia le persone, gli affetti, sembra al pari di un robot tutto ferro e dedizione al lavoro. Deve sposarsi e avere un figlio, per poter diventare amministratore delegato dell'azienda di famiglia e spodestare il padre tanto odiato (e, va sottolineato millemila volte, GIUSTAMENTE).

La sua super efficiente segretaria Iris ha trovato la candidata ideale. Quella sera stanno tutti aspettando di vedere la coppietta felice quando la candidata fugge. Cavolo, e ora? Piuttosto che buttare alle ortiche tutto il lavoro, la fatica e l'eredità di Declan, Iris prende volontariamente il posto della candidata in fuga, scioccando lui, Cal e se stessa. Che sarà mai, giusto? Un contratto, qualche moina per gli altri, un figlio che anticipa solo i piani, e aiuterebbe un capo che le ha sempre dato un'opportunità.

Amare davvero significa perdere più di quanto io sia disposta a mettere in gioco

Peccato che ci sia tanto, tantissimo di più. Term and conditions si può descrivere come un office romance, con un matrimonio di convenienza... Ma sarebbe, boh, banale. Declan e Iris sono cipolle. Okay, forse non mi vengono paragoni più belli, ma le cipolle hanno tanti strati che proteggono l'anima. Capite dove voglio arrivare, ora?

Se provi a lasciarmi di nuovo, te ne farò pentire. Non di licenziarmi, ma di lasciare lui. Una scelta di parole troppo particolare e deliberata per essere la semplice replica, seppur irata, a un preavviso di licenziamento, ma credo che Declan intendesse dire proprio questo. Sono convinta che prenderebbe il mio abbandono come un affronto nei suoi confronti. Dopo tutti questi anni, forse arriverebbe addirittura a considerarlo una sorta di tradimento. Non ha bisogno di nessuno. Le parole di Cal mi risuonano in testa. Tranne che di me. Forse.

L'infanzia ha fatto schifo per entrambi. Conoscono il rifiuto, il dolore, quel senso di inadeguatezza che ti striscia sotto pelle. Anche l'odio per se stessi, la paura di cadere in errori che sanno essere irreparabili. Tanto Grumpy lui, quanto Sunshine lei. Sono determinati entrambi, nel raggiungere l'obiettivo, nel sentirsi utili, abbastanza... Voluti. Hanno spigoli che non si incastrano, caratteri capaci di passare dal ghiaccio al fuoco in un istante. Ma, latenti, nascosti sotto tutte le paure e insicurezze, ci sono dei bei sentimenti che strepitano per uscire. E quando lo fanno... BOOOM. Il romanzo cambia marcia, non sentite caldo?

Non è solo erotismo, grattarsi via una voglia. È vedere due persone ben lontane da una sorta di interezza, diventare un noi. Fare quel salto nel vuoto, nonostante tutto, è disarmante. Ti destabilizza. Ne deve valere la pena. E se, complice la rabbia, tutto sembra non valerne? Fa più male perdere tutto o scoprire che si è più forti delle nostre paure?

«Sei sicura di voler rischiare?» Il suo tono è esitante. «Solo se lo sei tu.» «Non ti merito. Non ti ho mai meritato e non ti meriterò mai, finché vivrò.» «Tu sei degno di cose belle.»

Ora capite perché non potevo aspettare? Perché iniziato un capitolo sono dovuta arrivare alla fine? Una lettura che ti stritola l'anima, una coccola per il cuore. Che meraviglia.


Commenti

Post più popolari