Review party: "Luna rosso sangue" di Antonio Lanzetta
Oggi vi voglio parlare di LUNA ROSSO SANGUE di Antonio Lanzetta.
Inizio dicendo che sono un grande fan dei thriller d'oltre oceano... in questo caso, ho apprezzato molto l'italianità del libro. Lanzetta ci sa descrivere benissimo luoghi, situazioni e dinamiche della vita di Rocca e dei suoi dintorni, questo significa aver fatto un ottimo lavoro di ricerca e di conoscenza che rende il libro davvero godibile e, al tempo stesso, molto scorrevole.
Vi troverete a leggere di due giovani ragazzi che si fanno uomini, forse troppo presto, delle loro difficoltà e della loro voglia di superarle insieme.
Certo, non i classici bravi ragazzi della porta accanto, ma persone con valori importanti, pronti sempre all'avventura e ad aiutare le persone a loro speciali. Proprio questa voglia di avventura e di generosità, li vedrà coinvolti nell'indagare su fatti più grandi di loro; il loro "sentiero" sarà davvero impervio.
Ho apprezzato il continuo parallelo tra le vite nei nostri protagonisti a circa quindici anni di distanza dove, secondo me, vengono evidenziati ottimamente i tratti caratteriali dei personaggi. Possiamo apprezzarne cambiamenti e crescita ma anche capire che giustamente, per fortuna o purtroppo, certe cose non cambiano mai.
Adorabile il rapporto di complicità che hanno Pietro e Toni, i due protagonisti indiscussi del libro, basato sulla grande fiducia e ironia. I veri punti di forza dell'autore credo siano la bravura di descriverci i luoghi, anzi di trasportarci nel posto di cui ci parla con giusto quattro parole, e l'abilità ad attribuire ai suoi personaggi personalità davvero spiccate.
A tratti, il libro mi è sembrato quasi più un testo di narrativa che un thriller dalle ambientazioni horror in quanto "Luna rosso sangue" conserva, a mio avviso, una certa delicatezza e questo mi porta a consigliarlo non solo agli amanti del genere, ma veramente a tutti.
Se posso permettermi un piccolo appunto, avrei voluto saperne di più sul finale del libro, conoscere qualche altro dettaglio, invece rimango un po' in sospeso. Una cosa è certa però: io di Pietro, Toni e Paolo vorrei leggere ancora!
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