Review party: "Quasi quasi mi innamoro di te…" di Paola Servente
Perché dovrei consigliare la lettura di questo libro?
Questa è la domanda che mi pongo sempre quando inizio una nuova storia. Fin dalla prima pagina, penso a cosa c’è dietro a quella determinata storia, cerco tra le righe i messaggi che l’autore lascia o, semplicemente, desidero incontrare le mie emozioni.
Già, sono profondamente empatica quando ho un libro in mano. Piango, sospiro, urlo, sbraito, mi arrabbio, a volte capita di rimanere profondamente delusa: è la gioia del lettore, provare ogni emozione possibile. E quando si provano, un libro va sempre consigliato.
E quindi, per tornare alla mia domanda... Perché dovrei consigliare la lettura di questo libro?
«Non tutto è come sembra. Anche le persone spesso sono diverse da come ci appaiono e questo ci delude. Però ricorda: il bianco e il nero non esistono, siamo circondati da infinite sfumature di colore. Nessuno è perfetto e nessuno è totalmente sbagliato».
Perché Paola Servente ci mostra cosa significa vedere solo bianco o nero. Ci mostra quanto dolore può causare la rigidità di pensiero, il giudicare quello che si vede senza porsi e porre una domanda. Amo quando i personaggi rimangono fedeli a sé stessi, alle proprie idee... ma soprattutto quando cambiano idea perché capiscono l’errore, cercano di migliorarsi come persona e come parte di un duo.
La vita è dura, fatta di salite ripide e tortuose. Non esiste personaggio che non lo scopra nel modo più amaro possibile. A volte ci sentiamo così rappresentati da non distinguere differenza tra la realtà e la storia romanzata, diventiamo un tutt’uno, un NOI con il personaggio. Ecco perché soffriamo quando Leonardo, il protagonista, scopre che la vita non è rosa e fiori. Ecco perché riusciamo a capire come mai per Emma, la protagonista, esistano solo il bianco e il nero. Ecco perché capiamo nonostante non riescano a farlo loro. Loro siamo noi, ognuno di noi.
Okay, Leo sarà anche bello, talentuoso e famoso, ma le cicatrici le nasconde come facciamo noi. Emma si nasconde dietro a vestiti che non le rendono giustizia e a liste infinitamente dettagliate. Sono differenze fisiche, sociali, quello che volete, ma sono persone. E allora, dov’è la differenza? Io mi nascondo tra le pagine dei libri, con i dolori, i dubbi, le incertezze dei personaggi per sfuggire a ciò che nella realtà mi opprime. Lo vedete lo schema?
Ed è stupendo quando i protagonisti affrontano i loro demoni, abbattono i muri che hanno eretto a difesa del cuore. È bellissimo vederli cadere, rovinare a terra, perché sai che a breve leggerai la loro risalita. Scoprirai quanto poco basti per vedere il bianco abbracciare il nero, fino ad avere miliardi di sfumature di grigio.
Ecco perché, “Quasi quasi mi innamoro di te...”, merita di essere letto. Di essere capito e assimilato. Fatevi prendere per mano da Leo e Emi, abbracciate Sofia e Samuel, ridete con la Flotta (giuro, stavo piangendo, c’è del genio), rimanete affascinati dal piccolo paesino, conoscetene le tradizioni. Perché questo romance non è solo una semplice storia d’amore. C'è molto di più, basta leggere per scoprirlo.
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