"April. La lista per farlo innamorare" di Cinnie Maybe

La protagonista di questo libro ama fare liste, quindi perché fare una recensione normale? Ecco i cinque motivi per leggere "April. La lista per farlo innamorare" di Cinnie Maybe in uscita oggi per Delrai Edizioni.

1. PRAGMATISMO VS ISTINTO
Questa è la battaglia che si snoda durante tutta la storia. April, per "sopravvivere" alla sua infanzia (ve ne parlo in un punto successivo, don't worry) utilizza le liste per qualunque cosa. L'aiutano a rimanere concentrata, ad analizzare pro e contro di qualunque cosa, che sia un avvenimento come cambiare marca di cereali o per vivere una relazione. Da anni ha una cotta per un aiuto regista con cui lavora ma non sa come farsi avanti. I suoi voli pindarici sono esilaranti, basta un Ciao e lei immagina la marcia nuziale, per intenderci. Se lei è il pragmatismo in persona, la parte istintiva è rappresentata da Quentin, amico del fratello di April che, per motivi lavorativi, si trova in città e subaffitta una stanza dalla ragazza. In questo modo si arriva alla famosa lista del titolo. Lui aiuterà lei, anche se mal si sopportano. Chi vincerà?

2. APRIL UNA DI NOI
Tanto April è uno schiacciasassi al lavoro, fiera e consapevole di sé, tanto è insicura su tutto il resto. A volte sembra di vedere due personaggi diversi... ed è proprio questo che me l'ha fatta piacere tanto. Perché le sue insicurezze sono le nostre, è vera, genuina, proprio nei suoi difetti. Anche il fare liste continuamente crea un legame con il lettore, che vorrebbe credere che possano servire. Una sorta di eroina, ma dove i suoi difetti sono il suo superpotere. 

3. FAMIGLIA, GIOIE E DOLORI
Okay, questo punto non è spoiler, basta leggere ciò che scrive Cinnie Maybe a fine libro. La famiglia Hastings è folle, okay, non posso negarvelo. Già solo per il pensiero di avere otto figli! Sì, c'è della sana invidia nella mia voce, anche se si tratta di un libro. Ma insomma, otto! Accidenti! Come se non bastasse questo, i figli sono stati chiamati come i mesi dell'anno, da January ad August. Sono diversi, l'uno dall'altro, con interessi, passioni così differenti che è difficile fare gruppo. April è la mezzana, la figlia troppo piccola per stare coi grandi e viceversa. Vive e ha vissuto male questo fatto da non riuscire ad avere un rapporto sano con tutta la famiglia: fugge da loro, usa il lavoro come scudo. Il rapporto più disastroso è quello con March, il fratello prima di lei. Battibeccano, sembrano non poter coesistere come luna e sole. Per cercare di mettere una pezza, quasi per sfidare ciò che pensa di lei, April accetta di aiutare Quentin. Il rapporto tra i due fratelli è parte di questo libro, non qualcosa di accennato e risolto con uno schiocco di dita. E anche qui interviene la vita vera a evidenziare i parallelismi: un libro non è solo una storia inventata, è quando ci fa fare auto analisi che possiamo evidenziarne il successo.

4. QUANDO I TROPE AIUTANO
Quando viene pubblicizzato un libro, i trope sono diventati un uso comune. Aiutano il lettore a scremare le letture, cercando di evitare qualcosa che non rientri nel proprio gusto. In questo caso, aiutano ma non sono evidenti subito. Per sfruttarne un altro, i trope qui sono molto slow burn. Certo, il forced proximity arriva abbastanza facilmente, ma è il resto a svelarsi pian piano, ammaliando il lettore. In un mondo di tutto e subito, questa scelta è molto apprezzabile.

5. CINNIE MAYBE
Se non vi ho convinto con i punti precedenti, calo l'asso vincente. L'autrice è sinonimo di qualità. Un nome una garanzia, si usa dire... ed è perfetto. Sa essere ironica e irriverente, sa scavare in profondità nell'anima del protagonista e di chi legge. Usa la giusta dose di angst, di dolore. Non delinea mai dei personaggi banali, piatti. Nossignore, i suoi libri sono ben pensati, ben studiati, ogni dettagli non è lasciato al caso... e questo arriva al lettore, perché si trova un prodotto ottimo tra le mani. Ho apprezzato tantissimo le note sulla serie, non fa che aumentare la stima per l'autrice e l'hype sui prossimi volumi.


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