Review Party: "La sposa dell'Ade" di Eleonora Fasolino


Aspetto questo retelling da un bel po’ di tempo, più di un anno sicuramente. Nel frattempo sono uscite parecchie proposte simili sul mercato editoriale. Quindi ritengo la mia domanda lecita e legittima: c’era proprio bisogno di un’altra versione di questa storia?

La risposta ha un unico luogo in cui può essere trovata. Tra le pagine.

La nascita di Persefone ha portato più di un secolo di abbondanza sulla Terra. Sua madre, Demetra, sorrideva del suo bizzarro interesse per la neve.

Perché mai dovrebbero detestare il freddo?


Chiede la giovane alla saggia genitrice.

Perché il freddo amplifica le loro solitudini


I malanni, le debolezze, le perdite, vengono amplificati e trovano ristoro solo nella primavera e nell’estate. Eppure tra gli insegnamenti della dea dei raccolti ce n’è uno che stona. Secondo lei infatti raramente si può trovare il vero amore tra chi è molto distante da te e dalle tue origini.

Un pensiero comprensibile per una madre che vuole soltanto proteggere il cuore della propria figlia. Concetti alti per una ragazza che racchiude tra le dee molte caratteristiche delle attuali adolescenti umane, insicura sul proprio aspetto, impacciata nel confronto con le coetanee già fiorite, alcune delle quali si prendono gioco di lei. Il suo sguardo sempre rivolto alle grandi divinità dell’Olimpo come Atena che era stata sua compagna di giochi.

È una storia lontana solo in apparenza quella di Persefone perché la sua personalità, i suoi sogni, le sue speranze sono quelli universali, quelli che ancora oggi accompagnano l’esistenza delle nostre giovani donne che attendono l’estate con il cuore pieno di neve.

Kore, giovinetta, fanciulla, il vezzeggiativo usato da Demetra per chiamare la figlia, diventa allora uno dei tanti soprannomi odiosi e odiati che ci hanno accompagnato negli anni più belli e allo stesso tempo più complicati della nostra esistenza.

È un esempio di come il processo di crescita riguardi indistintamente ogni essere umano che sulla strada della vita finisce per incontrare prove che lì per lì sembrano insormontabili, contornate da ostacoli che scoraggiano e sconfortano.

La nascita di un figlio può essere considerata come una grandissima benedizione, forse una delle più grandi. Demetra dalla gioia della maternità fa scaturire l’abbondanza che elargisce tra i mortali. Persefone è dunque la fonte di questa abbondanza.

Cosa succede dunque quando Ade decide di scoprire il modo in cui questa prosperità trae origine dalla giovinetta?

La storia un po’ la conosciamo e negli ultimi anni bisogna ammettere che ci è stata proposta in molte versioni diverse. La trama dunque, che scelgo in ogni caso di non ripetere, ripercorre le tappe del mito, ma la versione che ne viene fuori e molto intensa sotto il profilo sociologico.

Dunque la Fasolino gioca la sua partita proponendoci un mito ricco di visioni introspettive, di sensazioni, di timori, curiosità, ansie. Una versione del tutto nuova rispetto a quelle che ho letto negli ultimi due anni e molto piacevole. Allora la risposta alla prima domanda è sì. Sì, vale la pena rileggere di Ade e Persefone.

Una lettura molto intensa sotto il profilo della riscoperta di luoghi e creature fantastiche che mantengono la stessa funzione del mito originale, arricchendone secondo me i contorni.

Il linguaggio è un altro punto di forza di Eleonora, che sa, conosce, non butta a caso i termini e quando inventa lo fa con coerenza e originalità. La sua scrittura matura ed elegante è una piacevolissima conferma e la cura, un segno distintivo.

Il frutto dell’abbondanza è la chiave e dalle sue scelte dipenderanno molti destini, ma all’origine di tutto c’è un dio più potente di Zeus e una menzogna in grado di far tremare la terra. Così in questo viaggio la dolcissima Persefone esplorerà l’Averno alla ricerca di un nuovo concetto di libertà, una libertà molto più profonda di quella a cui siamo abituati a pensare perché poggiata sulle ali del Fato.

L’amore proposto in questo romanzo è un amore che si sente, che profuma d’estate, che batte come pioggia sulle foglie. Un amore denso di poesia e straripante di desiderio. Un amore tradito da un asfodelo, che si perde negli abissi dell’oltretomba.

Un amore che nasconde anche un’importante verità: si può rapire senza consenso solo il corpo di una donna, anche se sei un dio. Un amore direttamente collegato al grande tema della libertà. Un amore bellissimo da leggere, anche per chi ha già esperienza di questo mito.



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