Review Party: "Mille pezzi del mio cuore" di Tillie Cole

 

L'ultimo romanzo di Tillie Cole, il seguito di "Dammi mille baci", è un libro che descrive il viaggio nel dolore crudo ed intenso affrontato da alcuni ragazzi, in particolar modo da Savannah, la sorella della nostra amata Poppy.

Dopo quattro anni dalla scomparsa della sorella maggiore, Savannah è diventata l'ombra di se stessa. Non vive più, lascia la scuola e studia a casa. Non riesce più ad apprezzare nulla ed è arrabbiata con la vita che le ha portato via prematuramente la sorella appena diciassettenne.

Per riuscire a superare il dolore ha tentato la terapia ma, non avendola aiutata a sufficienza, decide di intraprende un viaggio insieme ad altri ragazzi che hanno subito anche loro delle gravi perdite. Lei non è convinta di guarire e di tornare ad essere la ragazza riservata di un tempo. Il suo sole ora brilla in cielo, Poppy è diventata una stella e lei, senza la sua luce, non vive più. Nessuno illumina più il suo cammino e lei brancola nel buio.

La sua Poppy, che ha affrontato con molta dignità la sua malattia, era molto serena alla fine del suo cammino e desiderava che i suoi parenti e il suo Rune non soffrissero per lei, perché si sarebbe trovata in un posto migliore.

Alla sorella lasciò anche un diario che era un inno alla vita, alla felicità, voleva che Savannah vivesse al massimo la sua vita. Ma la sorella per quattro anni non è riuscita a leggere anche un sola riga... Savannah non poteva sapere che la vita le stava riservando delle sorprese meravigliose. E soprattutto non sapeva che avrebbe incontrato il suo Rune.

Sotto forma di un ragazzo tutto tatuato, arrabbiato con il mondo e con passato fatto di partite di hockey e vittorie. Cael, che ha perso il fratello maggiore, non ne vuole sapere di guarire e non vuole allacciare rapporti con nessuno. Persino la sua famiglia viene tagliata fuori dalla sua vita.

Il loro viaggio mi ha fatto scoprire religioni, usanze e modi di affrontare il dolore diversi. Mi sono emozionata a leggere come questi ragazzi spezzati abbiano cercato di prendere in mano la loro vita, perdonando se stessi e lasciando andare il dolore.

Tillie stessa dedica questo libro al papà scomparso e per lei ha rappresentato un modo di esorcizzare la sofferenza. Si toccano temi molto sensibili, come la depressione e il suicidio, ma non è un libro triste, affatto: ci dà speranza e ci fa capire che il dolore può lasciare cicatrici indelebili ma ci può anche elevare. Ci fa conoscere i nostri limiti e ci fa creare una connessione con la persona scomparsa.

È un viaggio nel viaggio. Vi sembrerà di visitare un sacco di posti quali l'india e il Giappone e potremo anche rivedere il nostro Rune. Non voglio aggiungere altro, perché è giusto che assaporiate da soli quello che che storia riesce a trasmettervi.

Sapere che Tillie Cole ha scritto questi due libri pensando ai suoi cari scomparsi me la fa amare ancora di più. Lei ha trovato la sua terapia nella scrittura. Bisogna imparare ad accettare tutta la sofferenza che la vita purtroppo ci darà, pensando che è solo un modo per farci conoscere più a fondo, per apprezzare la bellezza e la meraviglia che alberga nelle nostre vite e nelle bellezze del mondo.

Vi lascio con una citazione spaccacuore.

L’amore non moriva; era eterno. Era come un tatuaggio sull’anima. Un dono che neanche la morte avrebbe potuto strapparti via. Se eri stato amato da una persona che avevi perso, quell’amore non ti avrebbe lasciato mai. Ti avrebbe riempito il cuore e avrebbe ricucito le crepe che il dolore ti aveva causato. Quello che dovevamo fare noi era semplicemente aggrapparci a quell’amore nei momenti in cui tutto sembrava impossibile.



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