"Sempre tu nel mio cuore" di Melissa Wiesner

Avete presente le sirene di Ulisse? Loro cantano, ammaliano e tentano Ulisse con la promessa della conoscenza. Questo libro è la mia sirena. Mi chiamava ma non so spiegare il perché. Vuoi il titolo, la cover o la trama ma sapevo che avrei dovuto leggerlo. Sentivo nelle ossa che la storia mi avrebbe travolta... previsione azzeccata.

Anna e Gabe si conoscono a scuola: a lui manca poco per laurearsi, lei è una ragazzina troppo intelligente che segue dei corsi al college. Devono lavorare insieme e, con motivi diversi ma non troppo, non vogliono farlo. Il problema è la prima impressione, quella che non dovremmo avere di impatto: giudichiamo con velocità, senza preoccuparci di conoscere la persona davanti a noi. Ma se devi lavorare a stretto contatto, quella persona impari a conoscerla, a capirla e le due versioni cozzano tra loro.

È quello che succede a loro e ciò li avvicina, facendoli diventare amici veri. Questo libro è uno slow burn dalla prima all’ultima pagina: lentamente diventano qualcosa in più di conoscenti, poco alla volta amici ma di quelli veri, profondi. La storia e il loro rapporto si snoda su più anni, oltre quindici. Ci sono salti in avanti, li vediamo crescere, prendere decisioni difficili.

Vi avviso, Anna è un personaggio complesso, difficile da apprezzare per certi versi. Non sta a me raccontare la sua storia perché è veramente complessa, con tante sfumature. Bisogna coglierle tutte per capire la profondità del suo personaggio, ciò che la spinge a comportarsi in certi modi.

Gabe è il golden boy per eccellenza. Un ragazzo bello dentro e fuori, un figlio affettuoso, un fratello maggiore pazzo delle sorelle, un amico leale. A volte assomiglia a un domatore di leoni con Anna: unendo i puntini, ogni suo gesto o parola acquisisce profondità, aumentando il rispetto che si prova per lui pagina dopo pagina.

Una storia travolgente, dove l’accento non sta nelle scene erotiche, ma nella profondità di un rapporto, nella sua evoluzione e in quella dei due protagonisti. Che meraviglia.




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