"After Midnight" di Valentina Ferraro


Niente di buono accade dopo la mezzanotte.

Sottotitolo ricco di mistero che anticipa e prepara alla lettura di un romance brioso e vivace in pieno stile Ferraro, autrice in continua evoluzione ma costante nel trasmettere entusiasmo e passioni forti.

C’è un limite alle volte in cui le persone sono disposte ad assolverti dai tuoi peccati prima di rendersi conto che sei una causa persa?

Ce lo chiediamo proprio all’inizio di questa storia in cui la giovane Jordan Alexander si trova costretta a elemosinare aiuto e ospitalità di Nathan St. James, un metro e ottantasette di impassibilità che non esita a sbatterle la porta in faccia per poi riaprirla un attimo dopo mosso a compassione.

Ospite di Nathan, fratello del suo futuro cognato, la giovane è costretta a relazionarsi anche con Chase Williams, difensore dei Black Bears, squadra di hockey, sexy e misterioso, pericoloso, non troppo loquace, un mondo tutto da scoprire fino a rimanerne incantati.

Jordan paga per i suoi errori, insulto dopo insulto. Si autodefinisce come un disastro di idee, di ideali, di comportamenti. Spesso e volentieri mi si è stretto il cuore a saperla così sola in mezzo a tutte le sue conoscenze a volte superficiali, seduta su una panchina con le ginocchia contro il petto, a poter contare su pochissime anime affini e a dover pregare per un’attenzione che non arriva mai in maniera totalmente gratuita.

Il sorriso come momento di pace, perdono e abbandono accompagna i protagonisti. I sorrisi che si spengono e si riaccendono lasciando una scia di tristezza e speranza. Sono la parte più intima di questo romanzo, quella che più di tutto mi ha fatto sospirare.

Impeccabile la costruzione delle scene volte a creare tensione all’interno della trama, tensione costantemente ravvivata da tutti i personaggi, alcuni dalla caratterizzazione immediatamente chiara, altri che non mancheranno di riservare sorprese al lettore.

L’abilità dell’autrice in questo caso non può che essere considerata una conferma, così come la sicurezza nella gestione di una trama sport college romance della quale conosce tutte le sfumature linguistiche e non.

Non ti nascondo cara Valentina che per un po’ ho sperato che Jordan si avvicinasse a una scelta leggermente diversa, poi però mi sono dovuta arrendere, anche abbastanza presto, davanti all’evidenza che alcuni amori sono inevitabili.

Si tratta di un autoconclusivo scritto in prima persona con un doppio pov non alternato e perfettamente gestito che regala originalità al romanzo, quindi per chiunque non conosca ancora l’autrice è il modo migliore per avvicinarsi alla sua scrittura. Uno stile pulito e un uso molto intelligente dell’ironia rendono il tutto molto piacevole in lettura.

Va anche a toccare diversi temi di riflessione legati alla famiglia e al fatto mai scontato che quella perfetta da Mulino Bianco non esiste. Tutti vorremmo per noi qualcosa di diverso da quello che abbiamo ricevuto. Cerchiamo comprensione e ascolto che spesso è carente tra le mura domestiche e ancor più è carente l’affetto sincero mentre quella che sembra sempre abbondare è la violenza sia volontaria che involontaria.

Proiettare sugli altri in nostri desideri e le nostre frustrazioni sembra essere molto popolare nella realtà così come tra le pagine di un libro che in un certo senso la vogliono ricalcare.

Segreti e sfide da vincere renderanno avvincente e scorrevole l’esperienza e mi hanno vista spesso in apprensione ora per l’uno, ora per l’altra.

E va a finire che mi ritrovo con le gambe molli per il “villano” della storia.

Ancora una volta abbiamo a che fare con un amore che partecipa e vince su tutto, lasciando dietro di sé cenere e speranze.



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