"Heart Bones" di Colleen Hoover


 Che la Hoover sia una delle mie autrici preferite non è una novità. Di fatto, è stata la prima autrice romance che ho scoperto, quando mi avvicinavo al genere. Ho un rapporto speciale con i suoi libri, con le storie che crea, in quanto so già cosa proverò. 

Esce Heart Bones e compro a scatola chiusa, come sempre. So che arriverà il suo momento, lo lascio decantare come se fosse un vino d'epoca: è un mio "problema", non riesco a leggere subito quei libri troppo attesi, troppo sponsorizzati. Mi blocco, non riesco a gustarmeli come dovrei. Per fortuna l'ho fatto anche con questo!

Sapete che non amo fare recensioni dove vi riassumo parte del libro: senza nulla togliere a chi lo fa, voglio che per me parlino le sensazioni provate, quel tocco all'anima. Non solo, facendo così vi lascio la sorpresa della scoperta: in questo libro, è importantissimo svelare le cose al momento giusto, come solo la Hoover sa fare. Quel poco che vi dirò, è presente nella trama.

A volte credo che le personalità siano plasmate più dalle ferite che dalle carezze. Le seconde non ti penetrano nella pelle quanto le prime. La ferita si trasforma in una macchia indelebile sull’anima. Rimane per sempre, e ho la sensazione che agli altri basti guardarmi per vedere la mia.

Beyah conosce poche carezze nella vita, al contrario delle ferite. Non ha avuto un percorso semplice, è abituata a sanguinare, a rimboccarsi le maniche per crearsi una via di fuga, la strada verso un futuro lontano da ciò che ha sempre conosciuto. Un lutto a ciel sereno minaccia di stravolgere tutto, Beyah deve lasciare il Kentucky prima del previsto e raggiungere il padre in Texas. Non è solo il cambiamento di città, di clima: con il padre non ha mai avuto un rapporto, sono due sconosciuti che condividono una parentela, così come non conosce neanche la nuova famiglia di lui. Dopo una vita di povertà, stenti e solitudine, non è facile abituarsi allo sfarzo, a persone a loro agio con i soldi e volenterosi di far parte della sua vita. 

Instaura un rapporto con la sorellastra quasi coetanea ed è grazie a lei che conosce Samson. Ricco, bello e sfuggente, Beyah sente un legame con il ragazzo. Come lei, anche Samson è a suo agio con la tristezza, non hanno bisogno di parlare: è come se le loro anime si fossero agganciate. Nessuno dei due cerca un rapporto duraturo, hanno solo l'estate a disposizione, poi ognuno prenderà la propria strada. Se conosci la solitudine, se non sai cosa significhi contare per qualcuno, lasciarsi andare fa paura. 

«E se alla fine fosse doloroso?» «Probabilmente lo sarà.» «Allora perché dovrei espormi a una sofferenza?» «Perché il più delle volte vale la pena sopportare la sofferenza per godersi il divertimento che la precede.»

Samson aiuta Beyah a conoscere ciò che non ha mai avuto, mai osato desiderare o sognare per paura di stare male. E non è solo Beyah a scoprire qualcosa di nuovo: il lettore si sente toccato nel vivo, in quelle paure irrazionali contro le quali si combatte giorno dopo giorno. La Hoover ti prende per mano, ti fa addentrare in quelle zone d'ombra spaventose e ti indica la strada. Ti invita ad avere coraggio. A cadere e trovare la forza di rialzarti. Di avere fiducia nel mondo, negli altri, nel tuo stesso cuore.

«Puoi riempire la tua vita di cose belle, ma le cose belle non riempiono i buchi che hai nell’anima.» «Che cosa li riempie?» Mi studia per qualche secondo. «I frammenti dell’anima di qualcun altro.»

"Heart Bones" è un romanzo dolorosamente bello. Ti fa soffrire per gran parte della storia, è inutile negarlo. La storia di Beyah e Samson attraversa tutte le fasi di un rapporto, dallo stupore alle farfalle nello stomaco, dai dubbi alle lacrime, dai sorrisi alle ferite profonde. 

«Eravamo d’accordo che sarebbe finita ad agosto. Eravamo d’accordo di restare dove si tocca.» Alzo gli occhi al cielo. «Ma hai detto che le persone annegano anche dove si tocca.» Mi sporgo in avanti per catturare di nuovo la sua attenzione. «Sto annegando. E sei tu a tenermi sott’acqua.»

Non c'è sentimento, emozione, che non si viva durante la lettura. Le ossa le sentiamo crescere dentro di noi pagina dopo pagina, ascoltiamo il rumore quando si spezzano. Il respiro è difficile da esalare, talmente ci sembra far male. Ma, proprio come si sente dire spesso, andrà tutto bene. Attraverso quel dolore, quando le nubi si dissolveranno, verremo ricompensati dalla forma più pura d'amore. Ecco perché, per me, la Hoover è unica. 



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