Review party: "Rivelazioni" di Nikole Knight
È la sera di Halloween e sto scrivendo la recensione di "Rivelazioni" a un giorno e mezzo dalla messa online. Sapete, sono una che non le manda a dire: ho fatto una fatica tremenda a leggere questo libro. All’inizio parte bene, poi bam, comincio a leggere sì e no una pagina ogni tanto finché logicamente il tempo stringe e devo muovermi per consegnare la recensione per tempo... ammetto che negli ultimi capitoli la storia cambia il ritmo piatto della parte centrale e comincia a solleticare la mia curiosità.
Riley Shepard ha diciannove anni, è un ragazzo con la testa sulle spalle, è orfano e, come di consueto, è passato da una famiglia affidataria all’altra, finché è stato assegnato a colei che lui chiama la Signora Janet. Studia al college e l’unica sua prerogativa giornaliera è di passare inosservato: restare in disparte lo rende tranquillo, stringere amicizia non ha idea di cosa voglia dire, i luoghi affollati lo rendono irrequieto, i contatti fisici lo mandano in iperventilazione e l’attacco di panico è sempre dietro l’angolo ad attenderlo.
In più divide la camera con un bullo omofobo, che sfrutta ogni singola situazione per trattarlo come una pezza. Ma Riley preferisce accettare la cosa, tenere occhi e testa bassi perché reagire porta a conseguenze che preferisce evitare. Quel che il nostro protagonista non si aspetta è di scoprire di avere non uno, ma ben due Angeli custodi, i suoi Guardiani di nome Noel e Jai, pronti a intervenire e a difenderlo al bisogno e che addirittura fanno rapporto al loro superiore Gideon. Tre angeli con caratteristiche e modi di comportarsi che mandano in confusione un Riley già abbastanza sul filo della pazzia così di suo, figurarsi poi dopo questo tipo di rivelazione da parte del trio.
Come è possibile che proprio Riley sia stato assegnato a questi Angeli e perché si son mostrati solo ora?
Come si può capire dalla mia introduzione, questo libro non mi ha fatto impazzire, il finale tende a migliorare la storia nonostante la parte di mezzo sia piatta.
Okay, il protagonista è giovane ed è inesperto, ma in certi passaggi sembrava di parlare a mio figlio che di anni ne ha tre e mezzo. Stesso discorso per i due Angeli: proteggere Riley è di vitale importanza ma, qualche volta, come angeli custodi sono proprio carenti e non sono giustificabili con un “stanno facendo cose da Angeli” altrove perché se no non si possono chiamar tali; poi si passa al piacere, e si comportano come bicentenari mai maturati, a battibeccare come dodicenni.
Secondo me ci sono alcune lacune, probabilmente i dialoghi resi tali non mi hanno fatto apprezzare a pieno il mutamento e l’evoluzione del protagonista, che c’è: è in salita e ogni giorno in più ha modo di scoprire qualcosa di sé e riempire con qualche tassello in più il puzzle complicato che è il personaggio in sé. Perché se Riley è così complicato un motivo c’è.
Oltre a questo, direi che la sufficienza la raggiunge senza problemi. Per alzare il voto, aspetto il seguito, magari cambierò idea!
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