"Be Unstoppable. Cuori di ghiaccio" di Lily Red

 

 
Ho aspettato tanto a scrivere questa recensione: considerate che, avendo ricevuto la copia ARC dalla casa editrice, l’ho letto nelle vacanze di Natale. Avevo delle aspettative: una trama avvincente, un genere (sport romance) che adoro, dei trope nelle mie corde (new adult, hate to love): cosa mai poteva andare storto? beh, molto più di quanto mi aspettassi. Ho fatto veramente fatica ad arrivare alla fine. Ho trascinato la lettura come non succedeva da un paio d’anni (e, allora, la colpa era un blocco del lettore pauroso).

Già so che mi darò la proverbiale zappa sui piedi. So che sarebbe milioni di volte più facile adeguarsi alle recensioni che ci sono sui social, ai commenti entusiastici, a chi lo elegge come miglior libro dell’anno. Ho letto quasi tutte le recensioni pubblicate perché dovevo capire se fossi io quella sbagliata.

Strapperò il cerotto in modo netto, ma comunque doloroso. Non riesco a salvare questa storia in nessun modo. Per la prima volta, nella mia vita di lettrice romance, mi sono sentita vecchia. Adoro le storie enemies to lovers. Amo leggere quell’odio vibrante tra i due personaggi che porta a una guerra senza esclusione di colpi. Amo leggere young e new adult, spesso li preferisco a personaggi che sono più vicini alla mia età. Ma qui ho trovato due protagonisti con i quali era impossibile andare d’accordo.

Matthew Leblanc è il capitano della squadra di hockey, il re del college, un ragazzo con un cognome importante. No, non lo è tanto per dire: ricatti e scherzi sono le sue armi migliori per tenere sotto scacco i professori e i rettori, fino a farli scappare a gambe levate. Kelsie Cooper è la figlia del nuovo rettore, lei e il padre lasciano la California per il Canada. Lui non vuole lasciare al rettore il potere, lei vuole proteggere il padre da qualunque cosa. Inizia così la loro battaglia. Come spesso leggiamo nei romance, tanto odio nasconde un altro genere di sentimento. Pur detestandosi, c’è un filo che li lega, qualcosa di profondo che li attrae l’una verso l’altro.

Eccovi narrate le oltre cinquecento pagine. Lui che fa il bullo con chiunque, lei che combatte. Lui vuole lei, lei vuole lui, ma non possono. E quando, finalmente, la situazione sembra essere prossima allo sblocco, fine, arrivederci al prossimo capitolo. Con buona pace della mia sanità mentale.

Ho trovato i dialoghi al limite del banale, molte scene e passaggi ripetitivi. Mentre leggevo, avevo la sensazione di avere tra le mani un libro che non avesse subito editing, una prima stesura, come se fosse stato preso da Wattpad, stampato e portato in libreria. Tra i due, è Kelsie il personaggio che più non sono riuscita ad apprezzare. Ha un’anima da ribelle, ci tiene a sottolinearlo fin troppe volte, non vuole sottostare alle regole: questo va bene se lo fa lei, se lo fa qualcun altro (leggasi Matthew) allora no, è sbagliato, qualcuno deve rimetterlo in riga. C’è una cosa chiamata coerenza, mannaggia.

Matthew, bello e dannato per antonomasia, vuole farsi odiare. Vuole stenderle tutte al tappeto o farsi lanciare mutandine. E va bene, ci sta: il fisico c’è, il carattere pure, manca la maturità ma che ci vogliamo fare? Grattando la superficie, si intravedono sprazzi di un ragazzo diverso, qualcuno pronto a cambiare le cose e a diventare una persona migliore. Spero avvenga nei prossimi libri!

Non so, sono sincera. Quando richiedo un libro, cerco sempre di dosare le parole, forse più del solito. Sia che il libro lo abbia amato follemente, sia che succeda il contrario. Cerco di rimanere oggettiva, lucida… ma qui faccio veramente una fatica pazzesca. Per me, per quello che ho letto, l'autrice è acerba e la scrittura lo evidenzia. Le idee ci sono, la storia ha diversi sbocchi interessanti per rendere ancora più avvincenti i volumi successivi. L’unica cosa che sono riuscita ad apprezzare è stato il riuscire a trasmettere la tensione tra i due, quel brivido di eccitazione che ti attraversa solo stando vicino all’altro, pur senza inserire scene erotiche.

Oltre alle ripetizioni continue e ai dialoghi, ho avuto problemi seri con l'idea in certi passaggi, ed è complicato parlarne in modo chiaro senza dare spoiler. Alcune scene sono state rese, senza motivo, fondamentali, quando non spostano gli equilibri. Al contrario, altre scene sono corse via in modo frettoloso quando serviva un pochino più di approfondimento.

Mi spiace veramente ma, per citare Mara Maionchi, per me è no.

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