"Finding Hope" di Vanessa Genre
«Sa, non è solo una diceria. L’amore salva.»
Vanessa Genre si aggrappa a questa convinzione e ci regala una storia potente. "Finding Hope" fa male, crea tagli profondi nell'anima del lettore, destabilizzandolo, togliendogli quelle certezze che - pagina dopo pagina - inizia a fare sue.
Conosciamo Thad Keller quando è sul tetto del mondo. Quarterback idolatrato, due Super Bowl vinti, una vita di fama indiscussa e lussi sfrenati, arroganza di chi se lo può permettere, che piaccia o no. Basta un istante, un battito di ciglia, uno scontro su quel campo da football che tanto padroneggia e la vita di Thad cambia, lasciandolo paralizzato. Come si accetta di perdere tutto? Come si può vivere se ci si sente spezzato, vuoto, non degno di essere lì?
Stare vicino a Thad e a ciò che prova durante la convalescenza è veramente difficile. Tanto per noi che divoriamo le pagine quanto per chi gli vuole bene. Hope entra in gioco quando a Thad serve un'infermiera specializzata. Certo, lei sa solo che il suo nuovo paziente è famoso e necessita un accordo di riservatezza: è una doccia fredda quando scopre che dovrà prendersi cura della persona che in passato l'ha ferita.
Si dice che il tempo curi le ferite... una cavolata colossale. Il tempo può stemperare il dolore, la rabbia, la vergogna, ma sono sentimenti che rimangono ancorati a quei ricordi. Basta riaprire quel cassettino e i sentimenti tornano fuori forti come un tempo. Entrambi sono feriti in modo diverso, il passato e le scelte prese all'epoca hanno determinato ciò che sono, ciò che provano o si vietano di provare.
Stare vicini non è facile, ma Hope non può far finta di niente. Sotto al dolore e alla rabbia, c'è la stessa attrazione di tanti anni prima. Non hanno mai avuto un confronto, non c'è mai stata l'opportunità di spiegarsi, di fare ammenda o di perdonare. Devono imparare a farlo, a conoscersi nuovamente, a trovarsi a metà strada. L'unico problema? Il muro che Thad ha eretto attorno al suo cuore, quella convinzione che nessuno possa amarlo nella sua nuova condizione, meno che mai una donna come Hope.
L'amore salva. Torniamo sempre lì. Vanessa prima è sadica, distruggendo la vita di Thad per come l'ha sempre conosciuta, sognata e ottenuta. Poi si inventa manovale, armata di calce e cazzuola, per murare nelle proprie convinzioni Thad, portandolo a esplorare la propria mente, quegli angoli bui che spaventano chiunque. Vanessa è un'autrice talentuosa, ti fa provare le stesse sensazioni che vivono i protagonisti: il buio che oscura la mente di Thad ci fa paura, ci porta a mettere tutto in discussione e a pensare che in fondo, molto in fondo, neanche l'amore possa salvarci. La persona giusta, al momento giusto, si presenta con una torcia e allontana quelle ombre. Ci prende per mano, ci ama per ciò che siamo e non per ciò che saremmo potuti essere. Un romanzo che rappresenta al meglio la forza dell'amore, che tocca l'anima con la delicatezza di una piuma, destinato a rimanere impresso.
Commenti
Posta un commento