“Love, Hate & clickbait” di Liz Bowery

 


La penna leggera, ma accattivante dell’autrice mi ha catapultato nel mondo politico di Washington D.C. e ne sono rimasta affascinata. Thom Morgan, uomo cinico, spietato e disilluso, vive da sempre per il suo lavoro di consulente, per rifuggire da una vita di provincia che però grava sulle sue spalle come un fardello pesante. È un uomo serio, tutto d’un pezzo e all’apparenza forte, tanto che non crede nell’amore, perché è convinto di bastare a sé stesso.

“Continuò a fissarlo, e pian piano qualsiasi traccia di umorismo svanì dalla sua espressione finché non rimase quella che sembrava preoccupazione sincera. Thom si mise a ridere. «Tranquilla, Fe,» le disse. Abbassò gli occhi sulla bottiglia che teneva in mano. «Non ricordi quello che mi hai detto?» «Cosa ti ho detto?» chiese Felicia. «Quando?» Thom camminò verso di lei, fino a poterla guardare direttamente negli occhi. «Se qualcuno si farà male, quello sarà Clay.»”

Clay Parker di contro è un nerd sensibile che sente tutte le emozioni e le sensazioni sulla propria pelle.

«Sì, lo so, sono caduto nella cazzo di trappola. Ma non m’interessa. Sono stufo di sentirmi di merda perché ho dei sentimenti e nessuno in quest’ambiente ce li ha. Non credo che questo mi renda debole, credo mi renda forte.»

Costretti a fingere una relazione, per coprire una gaffe della Governatrice Lennie Westwood in corsa per le Presidenziali, si trovano a dover mettere in scena dei siparietti romantici che il pubblico dei social sembra appezzare, facendo diventare virali le loro foto insieme. Ho apprezzato davvero tanto la caratterizzazione dei nostri protagonisti: l’autrice è riuscita a renderli reali, con le loro fragilità e paure e mantenendoli coerenti fino alla fine. Manca infatti un “ti amo” espresso a parole da uno dei due (ovviamente non svelerò di chi si tratta) ma manifestato con i fatti. Mi è piaciuto perché se il personaggio in questione si fosse sciolto, sarebbe sembrato, almeno a me, un po' forzato…quindi direi, giusto così!

La Bowery ci descrive un Thom che usa il sesso con Clay per disperazione, per combattere quella guerra interiore che si porta dietro tra il giusto e sbagliato, tra il lasciarsi andare e il continuare a tenere il freno a mano tirato.

“Clay era esausto. Tutte le volte che facevano sesso era sempre frenetico, in un certo senso; folle, passionale, e li distraeva sempre da qualcos’altro. Quella sera era stato diverso. Thom lo aveva guardato.”

Passione quindi, ma anche tanta tenerezza e amore, nascosti tra le righe.
Le dinamiche della politica, non fanno solo da sfondo, ma sono parte integrante del filone della trama e sono raccontate in maniera semplice ed esaustiva, quindi di facile comprensione per chiunque, anche per chi non mastica la materia. Un’altra cosa che ho apprezzato davvero tanto, è la scelta della narrazione che avviene più tramite introspezione dei protagonisti, che grazie ai dialoghi. Dialoghi che comunque sono un botta e risposta al vetriolo soprattutto all’inizio, perché Thom mal sopporta Clay. Quindi, tirando le somme è una trama che promuovo a pieni voti, accattivante e talmente coinvolgente che una volta finito di leggere, ancora nella mia testa Clay e Thom erano un pensiero fisso. Assolutamente consigliato!



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