"Sweet Fall" di Tillie Cole

 


 Vi è mai capitato di parlare da soli? E di urlare contro voi stessi oppure a voi stessi nel tentativo di mettervi in guardia da un pericolo, da qualcosa che minaccia la vostra salute fisica o mentale? La nostra volontà può riuscire persino a silenziare i pensieri e a impedire ciò che con fatica e tenacia si è conquistato.

Complicato vero?

È un romance questo, ne ha tutte le caratteristiche. L’amore che supera ogni ostacolo, ogni immaginazione. Occhi che non possiamo fare a meno di incontrare. Un conforto che diventa necessità e travolge ogni minaccia.

Eppure le minacce questa volta non provengono solo dall’esterno. Ci sono ovviamente personaggi che entrano in contrasto con i protagonisti all’interno della trama ma non sono loro i veri nemici.

La fame che spinge un bambino a rovistare nei bidoni della spazzatura alla ricerca di avanzi di cibo, la miseria di abitazioni fatiscenti, la povertà che spinge a vivere sempre ai margini della legalità, il degrado che diventa quotidianità, il disagio di non possedere un’assicurazione sanitaria in grado di garantire dignità nella malattia. Le gang che da una parte salvano diventando famiglia e dall’altra condannano a una fedeltà indissolubile.

La sofferenza di un genitore che spinge i figli a compiere atti di cui si pentono prima ancora di farli.

Austin ha un sogno da inseguire per sé e per la sua famiglia. Nel suo sogno incontra Lexi e il suo mostro.

Lui non mi abbandonava mai. Era sempre lì, in attesa del momento opportuno per colpire. In attesa che mi indebolissi abbastanza da cedergli di nuovo il controllo. Scuotendo la testa, lo ricacciai nella sua caverna. Non sarebbe più sfuggito. Se fosse successo, sapevo che alla fine avrebbe vinto e io non sarei riuscita ad andare avanti. Sarebbe finalmente riuscito a uccidermi.

Lexi ci fa sentire tutto lo sforzo di ricacciare indietro il mostro e la potenza della tentazione che accarezza l’anima quasi come una resa annunciata e necessaria.

Nessuno dei due protagonisti ha avuto regali o sconti dalla vita.

Lexi Hart, fisico minuto, stile emo, cheerleader in apparenza dolcissima ma logorata da dentro da un mostro che le impedisce di percepire la propria naturale bellezza.

Austin Carillo, ricevitore dei Crimson Tide, squadra di football. Cresciuto in un quartiere malfamato vicino a una gang dalla quale fa fatica a staccarsi completamente per via dei problemi economici che affliggono la sua famiglia.

Tillie Cole scrive e nel farlo esorcizza per sé e per noi una condizione di fragilità che non lascia indifferente nessuna donna e in generale nessun essere umano.

Tutti in un modo o nell’altro, in prima persona o per esperienza con persone vicine, abbiamo avuto a che fare con un qualche disturbo alimentare. Viverlo come ce lo racconta questa straordinaria autrice è un modo per renderlo “vincibile” e “vulnerabile”, per renderlo altresì condivisibile.

Non vi è vergogna davanti alle difficoltà che entrambi i protagonisti devono affrontare. Nulla sminuisce la forza del loro amore.

Senza dire niente, ci fissammo per quella che mi parve un’eternità. Nei suoi occhi, lessi che il trucco da darkettona era uno scudo. Proprio come i tatuaggi erano il mio, anche se nessuno dei due l’avrebbe mai ammesso. Con un sospiro, Lexi si portò una mano sul cuore. «Abbiamo tutti dei segreti, Austin. Quelli di alcuni sono più grandi di altri, tutto qui. Non sei d’accordo?» Il mio silenzio fu più che eloquente. Sì. Cazzo, se ero d’accordo.

È un incontro tra due anime capaci di andare molto al di là delle apparenze. Di essere supporto e sostegno oltre ogni razionalità. Due anime indifese davanti alla vita che presenta spesso un conto salato. E vi giuro che è facilissimo identificarsi con loro.

Tillie Cole in Italia sei sempre la benvenuta.



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